Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 12 ottobre 2020. No alle feste private e agli sport di contatto.
ROMA – Coronavirus, cosa cambia con il secondo dpcm del mese di ottobre firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella mattinata del 13 ottobre.. L’impennata dei contagi delle ultime settimane ha portato il Governo ad approvare delle misure più restrittive. Provvedimenti decisi per cercare di invertire la curva. Ecco le nuove regole.
Coronavirus, cosa cambia con il nuovo dpcm
Andiamo a vedere nei dettagli cosa cambia con il nuovo dpcm dopo che Regioni e governo si sono accordati sulle misure da adottare per fronteggiare la diffusione del coronavirus.
Sport di contatto e stadi
La prima novità è rappresentata dallo stop agli sport di contatto a livello amatoriale. Continueranno, nel rispetto dei protocolli, le attività delle società dilettantistiche.
Novità per i palazzetti che potranno ospitare il 15% della capienza massima. Per gli stadi il limite resta di 1.000 spettatori.
Pub, ristoranti e bar
Per bar, ristoranti e pub la chiusura fissata alle 24. I locali che non hanno tavoli a disposizione dovranno abbassare le saracinesche alle 21. Limite di mezzanotte anche per gastronomie e pizzerie con cibo di asporto.
Feste private
Feste private non consentite nei locali pubblici. Nel decreto inserita una raccomandazione ad evitare assembramenti nelle mura domestiche, cioè di non superare il numero di sei persone.
Cerimonie
Per matrimoni e funerali inserito il limite massimo di 30 persone alle cerimonie.
Scuola e gite scolastiche
Non cambia niente per la scuola. Non passa la linea delle Regioni avevano proposto la didattica a distanza per i ragazzi delle superiori. No del Governo che però ferma le gite scolastiche.
No ad un nuovo lockdown
L’impennata dei casi non dovrebbe portare ad un nuovo lockdown generalizzato. L’ipotesi di ritornare alla serrada della primavera è stata smentita dal premier Conte nel punto stampa di Taranto.
Il presidente del Consiglio ha confermato la possibilità di chiusure mirate in caso di una nuova crescita dei contagi, ma non ci sarà nessun lockdown generalizzato nel nostro Paese. Una linea che sembra essere tenuta da tutti i Paesi dell’Unione Europea.